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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

CANADESE

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Ero comodamente seduto sulla chaise longue della camera da fumo ospitata nell'ala sud-sud-est della mia umile magione quando sentii entrare l'indefettibile Archibald, il gentiluomo britannico che si premura di rendere quanto più confortevole possibile la mia permanenza terrena. Notata la mia espressione accigliata il sempre attento Archie si premurò subito di accertare che il cognac V.V.S.O.P. che mi aveva recato qualche minuto prima fosse di mio completo gradimento; ottenuto il mio cenno di assenso si informò con la sua proverbiale discrezione in merito alla causa del mio malumore. Risposi sinceramente; ero contrariato per non conoscere l'etimologia, se non certa almeno probabile, del termine "canadese" riferito alle bottiglie di birra da 33 cl in libera vendita a Taranto.

Il pavone

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Un giorno Biwenabhirrha, l'ortodosso novizio, chiese al Maestro cosa si intendesse per " dedizione alla Raffo ". Il Maestro gli raccontò che un tempo lontano, all'interno della villa Xipa-tho, viveva un pavone. La voliera del pavone era di fronte ad un chiosco dove ogni giorno tantissime persone arrivavano, bevevano una Raffo ed andavano via contente. Un giorno d'estate che soffiava un forte vento, un mozzicone di sigaretta si avvicinò rotolando ad un ciuffo d’erba secca, la incendiò e da lì diede fuoco all'intera villa. Una gran confusione regnava fra gli uomini e gli altri animali terrorizzati. Il pavone vide gli avventori ed i camerieri del bar scappare come tutti gli altri, abbandonando il frigo pieno di Raffo.

JE COM' A PELL' D' A PIZZA

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La non improbabile presenza di lettrici di sesso femminile mi ha spinto a riflettere sull’opportunità di proporre quanto segue ma poi l’animo cozzaro ha avuto il sopravvento ed ecco una espressione un po’ hard che porto all’attenzione dell’inclito pubblico: “ JE COM’ A PELL’ D’ A PIZZA ” ( assomiglia alla pelle del pene ) che definisce una situazione che si svolge in maniera altalenante senza far prevedere definizioni a breve termine. Esempio:

PAMPANELLE, PAMPANELLE FRESCHE

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Come sappiamo, la pampanella fa parte delle nostre estati e spesso pensando al mare ed alle spiagge del nostro litorale, emerge dall’onda dei ricordi un venditore ambulante col suo canestro di vimini e la sua cantilena: “ Pampanelleeee, pampanelle frescheeeee ”. Ad ausilio dei bagnanti stranieri e non, riportiamo alcune note tratte dal saggio “ Pampanelle e Pampascioni - megghie le prime ca le seconne ” comprese nel libro di testo di Anna Grazia Copeta impiegato nel corso di economia domestica della 4^ classe dell’istituto tecnico femminile “Anna Fougez” di Taranto. “ La pampanella è il fiore della ricotta, essa trae il suo nome dalla foglia dell’albero di fico (pampana) in cui il latticino viene trasportato e servito ai clienti.