CA CCE U CAZZE JE CA TE CAZZE
Volendo esporre sulla parete del mio fumoir “I girasoli” di Van Gogh, acquistato d’occasione presso un asta di beneficenza della mia parrocchia rionale, colpivo col martello l’indice che sosteneva il chiodo, procurandomi una vasta quanto dolorosa ecchimosi. L’episodio mi ha richiamato alla mente l’espressione: " CA CCE’ U CAZZE JE CA TE CAZZE, U CAZZE JE CA A ‘DDA’ CUNTE!" ( Il problema non è tanto nel fatto di essersi feriti quanto in quello di dover raccontare come è successo ). Per l’analisi del detto in questione ci viene in soccorrevole ausilio l’insigne accademico Johannes Kakamukatz (Frankfurth au Main, 1775 - esplosione della fabbrica clandestina di bombe da pesca al carburo presso il Mar Piccolo di Taranto, 1842), cavaliere emerito dell’ordine del gobbione al sugo e teorico dell’esercizio aerobico volto ad acquisire perizia e precisione nel drizzare coi glutei la naturale curvatura delle banane.