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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

BAMBASCIONE

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Mentre ero intento a custodire orgoglioso la cintura nera donatami dal mio maestro quale suo personale augurio per la mia carriera di aikidoka, il sempre attento Archibald, l'impersrutabile figlio delle nebbie britanniche che mi ausiliava scorrendo le missive scaricate telematicamente, attirava la mia attenzione su una e-mail in cui il buon Roberto, protagonista insieme all'intrasferibile Simone ed al forse andato per sempre Stargate del primo, commovente incontro tarantino tra i membri di TarantoNostra che si svolse di fronte all'Orchidea, mi chiedeva lumi sul termine “ Bambascione ” Deposto il mio keikogi ancora intriso del sudore versato copioso sabato pomeriggio, eccomi scorrere veloce i miei tomi, cercando il recondito significato del termine proposto.

La creatività

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Un giorno Biwenabhirrha, il giaculante apprendista, chiese al Maestro di parlargli del potere evocativo della Raffo. Il Maestro gli raccontò di un uomo che sedeva tutte le mattine all'ingresso di una stazione. Capelli arruffati, barba lunga e incolta, vestiti sbrindellati, chiedeva l'elemosina ai passanti; qualcuno a volte si fermava e lasciava cadere qualche spicciolo nel suo cappello. Al termine di una giornata raccoglieva i pochi soldi e tornava al suo misero domicilio. Tutto quello che avrebbe voluto dire alla gente l'aveva scritto sul cartone di una scatola: "Mutilato dalla nascita". L'uomo, infatti, era privo di entrambe le mani.