noblesse oblige
Ero sul green a diciotto buche ricavato in una piccola porzione del modesto parco della mia umile magione e stavo provando il mio nuovo iron n° 5 tentando di colpire con la pallina una bottiglia di Raffo distante circa una ventina di metri quando venni raggiunto dal perpendicolare Archibald, che mi annunciava una visita. Era la petulante presidentessa del circolo monarchico “Reginella”, un club di anziane aristocratiche che avevano come “mission” non il ricordo di Maria Josè, ultima giovane regina di casa Savoia, ma la nostalgica venerazione dello scettro virile del di lei consorte, come esplicitato dal nome con cui è popolarmente conosciuto il policromo pesce nostrano che al sodalizio dà il nome. Raggiunsi la attempata visitatrice nel salotto e per una buona mezz’ora sorseggiai in sua compagnia l’ottimo tè servito da Archie, squisita bevanda che mi aiutò a sopportarne l’interminabile chiacchiericcio, che si concluse infine con la richiesta di una nuova e sostanziosa donazione a fav